Nessun diritto alla vita di famiglia per i rifugiati di guerra: 100’000 persone chiedono al Consiglio degli Stati di cambiare rotta

In meno di 24 ore 100’000 persone hanno firmato l’appello del PS rivolto al Consiglio degli Stati. I firmatari chiedono alla camera alta di correggere la decisione disumana e illegale del Consiglio nazionale, che ieri ha adottato una proposta dell’UDC per vietare il diritto al ricongiungimento familiare per le persone fuggite da una guerra.

«100’000 persone si oppongono alla decisione disumana del Consiglio nazionale e chiedono al Consiglio degli Stati di fermare questo attacco ai diritti umani. I consiglieri e le consigliere agli Stati devono prendere sul serio questa richiesta», afferma il copresidente del PS Cédric Wermuth. Dopo la decisione di ieri del Consiglio nazionale di adottare una mozione dell’UDC che nega ai rifugiati provenienti da zone di guerra come l’Afghanistan o la Siria il diritto di portare i propri figli o coniugi nel Paese ospitante, il PS Svizzero ha lanciato un appello alla popolazione. Oggi il Consiglio degli Stati deciderà su una mozione identica.

«Il Consiglio degli Stati ha in pugno la situazione: può garantire il rispetto di un diritto umano fondamentale come il ricongiungimento familiare o può privare molte famiglie della speranza di una vita unita e sicura», afferma la copresidente del PS Mattea Meyer.  Il divieto di ricongiungimento familiare per le persone fuggite dalla guerra viola chiaramente il diritto alla vita familiare, sancito sia dalla Costituzione federale che dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.